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L'acqua rimanga bene a controllo totalmente pubblico, e a disposizione di tutti: una mozione in consiglio comunale ad Alessandria e Novi, e poi negli altri comuni del territorio

La Lega sostiene da sempre e convintamente la necessità che l'acqua sia un bene talmente essenziale alla vita da non poter in alcun modo essere assoggettata a logiche di mercato. Per questo la proprietà degli acquedotti e l'erogazione del servizio devono rimanere in mani completamente pubbliche, per evitare che fondi di investimento o player quotati in Borsa trasformino (legittimamente, dal loro punto di vista) il diritto sacrosanto ad un bene primario in un business. Recentemente il Partito Democratico su questo tema ci ha accusati di demagogia, auspicando "il superamento di gestioni comunali o consortili", ma anche "preservando simultaneamente una governance pubblica che sia garanzia di trasparenza e responsabilità". Ci piacerebbe, per rispetto di tutti i cittadini, che il Partito Democratico fosse più chiaro su questo punto: per superamento delle gestioni consortili intendono forse dire che gli acquedotti devono essere ceduti a soggetti privati, magari quotati in Borsa? E cosa significa allora governance pubblica? Si sta pensando a partnership pubblico private, in cui il pubblico fa gli investimenti, e il privato i profitti, aumentando il costo dell'acqua in base a logiche di mercato?

La Lega non ci sta, e ribadisce (in sintonia con quanto deciso dagli italiani con il referendum del 2011): "sì all'acqua a controllo completamente pubblico, no all'acqua quotata in Borsa e soggetta agli sbalzi del mercato"


La mozione, presentata ad Alessandria il 24 gennaio, sarà proposta a tutti i comuni del territorio, nell'auspicio che tutti i consigli comunali si pronuncino in maniera chiara e netta su questo tema.






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