Zone Rosse merito del Governo, telecamere pagate dai cittadini: il Pd alessandrino attribuisce ad Abonante risultati altrui

Anche sul fronte sicurezza, come su quello dei conti dell’ente, il Pd alessandrino continua a dare segnali di profonda confusione. Da un lato accusa il Governo di centrodestra di fare propaganda, dall’altro loda le zone rosse del sindaco Abonante, che sono invece l’attuazione diretta del decreto sicurezza voluto dal Ministero dell’Interno. Capisco la necessità di propaganda politica, ma ci vorrebbe un minimo di coerenza.
Fa piacere che, dopo due anni, sindaco e maggioranza abbiano finalmente compreso che la strada giusta è quella da sempre indicata dalla Lega: un maggior presidio del territorio con uomini, tecnologie e regole chiare. Ma è bene ricordare che le zone rosse e gli strumenti oggi utilizzati derivano da un impianto normativo nazionale, non da iniziative locali. Sono il frutto di un lavoro di Governo che ha dato ai sindaci strumenti più efficaci per collaborare con Prefetture e Forze dell’Ordine, garantendo più sicurezza nei luoghi sensibili.
È paradossale che il Pd locale definisca ‘inutile’ o ‘inapplicabile’ il decreto sicurezza, per poi vantarsi dei risultati ottenuti proprio grazie a quelle stesse misure. Un cortocircuito politico che conferma come la sinistra alessandrina viva ormai in una costante contraddizione: critica ciò che in realtà applica e valorizza.
La verità è che la normativa nazionale rafforza il ruolo dei sindaci, ma all’interno di una regia istituzionale che coinvolge Prefetto, Questore e Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Le zone rosse non sono iniziative di Palazzo Rosso, ma strumenti di un sistema statale coordinato. Chi governa la città dovrebbe riconoscerlo con trasparenza, senza trasformarlo in propaganda.
Chi invoca ‘più sicurezza’ dovrebbe, per primo, preservare un clima collaborativo con chi rappresenta i lavoratori e le istituzioni locali. Le cronache recenti riportano che il Sindaco abbia presentato querele in relazione a una vicenda riguardante AMAG Mobilità e alcuni interlocutori istituzionali e sindacali: un nuovo segnale di tensione politica che contrasta con l’immagine dialogante che il Pd vorrebbe trasmettere alla città.
Il Partito Democratico alessandrino appare in evidente difficoltà politica e identitaria. Da una parte rivendica risultati ottenuti grazie a strumenti del Governo, dall’altra alimenta divisioni sul territorio. Gli alessandrini meritano coerenza, serietà e risultati concreti, non contraddizioni e propaganda.
Mattia Roggero – Presidente Gruppo consiliare Lega Salvini Piemonte Alessandria
